Sala espositiva dei lavori in merletto e ricamo alla Regia Scuola Professionale, Cantù, primo quarto del XX secolo
come nasce merletti e design: le origini
Un particolare momento della preziosa eredità storica del merletto canturino costituisce un modello imprescindibile per le nostre iniziative: l’esperienza del connubio tra artigianato e design che prese vita tra gli anni Trenta e Cinquanta del Novecento promossa dalla Scuola d’Arte di Cantù e da alcune importanti manifatture cittadine.
Al Direttore della Scuola d’Arte Carlo Arnaboldi, che dal 1897 al 1931 aveva formato con il suo fondamentale insegnamento generazioni di disegnatori e disegnatrici di merletti e di abili progettisti di manufatti ricchi nel decoro e resi ancor più pregevoli dall’impeccabile tecnica esecutiva, nel solco di un gusto eclettico volto alla riproposizione di stilemi del passato, succedono giovani docenti e progettisti che attuano un profondo rinnovamento didattico e artistico. All’inizio degli anni Trenta Alfonso Orombelli, Giorgio Wenter Marini e Fausto Melotti sono autori di progetti per leggiadri merletti, ispirati nel disegno a forme geometriche di impronta astratta o a essenziali e talora enigmatici motivi figurativi, realizzati dalle mani sapienti di maestre d’eccezione come Rachele Colombo Pogliani e Maria Casartelli. La finalità della didattica di laboratorio non è più quella di produrre manufatti d’uso, di gusto commerciale, ma di creare piccole opere autonome dal prevalente valore estetico.
Il nuovo indirizzo è sostenuto dalle riviste di settore come “Domus”, “Casabella”, “Fili” e trova apprezzamento nelle esposizioni più prestigiose di quegli anni, prime fra tutte le Triennali di Milano. Primo Bidischini e Dante Sernesi nella seconda metà degli anni Trenta, Franco Bassi negli anni Quaranta e Francesco Scaini negli anni Cinquanta-Sessanta sono i docenti che proseguono sulla strada tracciata con un originale apporto creativo. Anche l’industria locale, in particolare la Manifatture Riunite Merletti, intuì e seguì la strada del rinnovamento.
Pur non trascurando la produzione corrente che assicurava sicuri profitti, poneva in atto il tentativo di superare il gusto corrente con una produzione di manufatti artistici da presentare nelle manifestazioni espositive, la cui progettazione era affidata ad illustri artisti ed architetti come Giovanni Gariboldi, Tomaso Buzzi e Ugo Carà.
Un felice incontro tra la creatività e progettualità del designer e la sensibilità e perizia esecutiva della merlettaia che la storia dell’artigianato cittadino ci tramanda.
Un connubio di intelligenza e passione cui il Comitato si ispira per rivitalizzare questa importante attività artigianale e proporre un merletto d’autore espressione di un contemporaneo gusto artistico.