Partecipare alla Biennale del merletto, pertanto, rappresenta per me un privilegio, un’incomparabile possibilità di conoscenza e sperimentazione, incontro e dialogo con un linguaggio che reputo straordinario.
Quali sono stati i progetti che l’hanno vista coinvolta negli ultimi due anni e dove si sono svolti?
Il mio progetto è Missoni. In quanto direttore creativo del brand realizzo le collezioni delle linee donna (quattro all’anno) e uomo (due all’anno) e ne ho quindi firmate 12 nell’arco di due anni, non senza riservare particolare attenzione alla maglia, il materiale che, dal 1953,distingue e caratterizza la nostra produzione. Ogni collezione implica, anche oggi e non a caso, innovazioni e invenzioni in quell’ambito, che va stagionalmente arricchito di lavorazioni esclusive.
Quali sono le differenze che trova nel suo lavoro in Italia e all’estero?
L’Italia ha il culto dell’esclusività e della distinzione. E i know how artigianali sopravvivono nella concezione dei prodotti moda, dagli accessori agli abiti, rendendoli unici al mondo. Modelli che dettano la tendenza, internazionalmente ripresi e imitati.
Pensa che l’artigianato abbia ancora un posto nel mondo moderno? Quali opportunità offre ai giovani?
L’artigianato resta una fondamentale importante opportunità. In netta ripresa, come dimostra l’attenzione che i giovani riservano oggi all’arte culinaria, alla couture, alla modisteria, all’arte calzaturiera, ecc. Pratiche della tradizione che implicano la manualità, la cultura e il culto di tecniche pre-tecnologiche, la volontà di declinare la memoria in chiavi contemporanee.
È un rapporto stretto, ogni innovazione implica rimandi alla tradizione, modi di riprenderla, rivisitarla, arricchirla di nuovi significati.
Qual è il ruolo dell’etica professionale oggi?
L’etica professionale è diretta conseguenza della passione e del rispetto per le proprie specifiche competenze. Ha un ruolo fondamentale, che resiste al tempo e si riconfigura, legittimando pratiche diverse, tra passato e presente.
La Biennale quest’anno potrà contare sulla sua preziosa collaborazione. Cosa, l’ha spinta a collaborare?
Amo l’artigianalità in tutte le sue espressioni, amo osservarla, coltivarla e collezionarla nelle forme che meglio ne testimoniano il valore, l’unicità, i tratti esclusivi. Partecipare alla Biennale del merletto, pertanto, rappresenta per me un privilegio, un’incomparabile possibilità di conoscenza e sperimentazione, incontro e dialogo con un linguaggio che reputo straordinario.