Il progetto è una forma di poesia, ma anche un impegno concreto per le lavoratrici che vi sono coinvolte. Non è solo un tradizionale metodo di sussistenza, storicamente povero ma importante, ma anche un lavoro scacciapensieri, che permette di entrare in una specie di nenia, un’ipnosi da lavoro che non ha nulla a che vedere con quello delle macchine.